Joy è una seduta – scultura in poliuretano espanso eco-friendly con struttura in cartone alveolare.

Questo particolare poliuretano è composto principalmente da poliolio, che riduce l’uso del petrolio nei processi di produzione del poliuretano, ha origine biologica ed è derivato dall’acido azelaico, presente negli oli naturali, tra cui l’olio d’oliva e la soia.

Joy è una bizzarra seduta senza schienale, pensata come un modulo da quattro.
Uniti insieme, questi moduli, formano un’unica seduta circolare che permette agli individui che la utilizzano di sostenersi a vicenda appoggiandosi l’uno sulle spalle dell’altro.

L’idea che sta dietro Joy si avvicina al concetto di scultura-installazione più di quanto il suo design voglia ammettere. Il paradosso che racconta questa seduta è proprio la “scomodità” di utilizzarla da sola. Soltanto con l’aiuto di qualcun altro che ci “presta le sue spalle” è possibile far svolgere a questo oggetto la sua funzione.

Un’opera che ci racconta di valori che possono essere identificati con queste parole:
condivisione – collaborazione – fiducia – rispetto – alleanza.
E’ un appello simbolico e iconografico a fermarsi, sedersi (insieme) e riflettere su quanto spesso questi valori ci sembrano banali e scontati, e di quanto questi siano importanti per una società più sana – più equilibrata – più umana.

Joy è stata presentata al Salon Primo Brera-Bicocca nel 2015 ed è stata premiata dalla giuria popolare con il premio “Salon Primo Award” assegnato dall’associazione culturale Big Size Art e dall’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2016.

Cristina Messa, rettore dell’Università Bicocca, Milano 2016.
Una visitatrice confonde l’opera Joy esposta al Salon Primo con una comune seduta per il pubblico e si riposa durante la mostra, Milano 2015.
Durante la realizzazione del modello Joy presentato al Salon Primo nel 2015.
Alessandro Vinci durante l’intervista per La Repubblica, Milano 2016.
Il momento della premiazione, Università di Bicocca, Milano 2016.
La medaglia “Salon Primo Award” creata dall’artista Yujie Dai per il Premio Brera-Bicocca 2016, realizzato all’interno della Premiata Fonderia di Brera.

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